GIACOMO LARICCIA
60 Sacchi di carbone
Sopravvivere non era cosa facile
E noi ragazzi per gentile concessione
nell'Europa sfinita dalla guerra
siamo scambiati con sacchi di carbone.
Patto firmato nel giugno '46
Sopra a quel foglio sembrava una poesia
parole false e fredde come lame
Un mutuo scambio, atto di cortesia.
Quanto vale un uomo è difficile spiegare.
Però a quei tempi era chiaro come il sole:
un uomo vale sessanta sacchi di carbone.
La volontà può farti fare tutto
Ancora di più però poté la fame
Salimmo in mille alla stazione di Milano
Tutti al macello su un treno da bestiame.
Cinquantamila minatori dall'Italia
Con la paura ed il cappello fra le mani
E l'accoglienza non era poi delle migliori
"Ingresso vietato ai cani e agli italiani"
Quanto vale un uomo è difficile spiegare.
Però a quei tempi era chiaro come il sole:
un uomo vale sessanta sacchi di carbone.
Dalle baracche di lamiera della guerra
Fredde d'inverno e torride d'estate
Noi la mattina con il buio scendevamo
A mille metri sotto la superficie
Il bianco della neve per le strade
E latte e burro come semplici rimedi
come se il nero entrato nei nostri polmoni
Fosse un colore che si può cancellare
Quanto vale un uomo è difficile spiegare.
Però a quei tempi era chiaro come il sole:
un uomo vale sessanta sacchi di carbone.